Riflessioni sulle nuove tendenze del cinema del reale italiano. Dal 6 febbraio al 5 marzo rassegna cinematografica itinerante organizzata dall’Associazione La macchina cinema. Per il programma vedi l’allegato.
Con ITALIA,TERZO MILLENNIO: NUOVO CINEMA DEL REALE, l’associazione culturale La macchina cinema (Ficc), in collaborazione con Chiara Gelato, giornalista e direttore di Cinema e Storia e l’Associazione culturale L’Alambicco, intende avviare una serie di riflessioni sulle nuove tendenze del cinema del reale italiano. La sua diffusione rappresenta per gli organizzatori una vera e propria forma di resistenza culturale da portare avanti con impegno e coscienza politica. La diffusione delle tecnologie digitali, adesso accessibili a qualsiasi fascia di utente e di appassionati, sta facendo nascere un vero e proprio “movimento” di cineasti e di gruppi che si dedicano alla ricerca sui nuovi linguaggi narrativi, con uno sguardo libero da condizionamenti produttivi o dall’influenza deleteria delle reti televisive nostrane. Un segnale in controtendenza, dunque. Il cinema memore forse della natura «atletica» sbandierata da Majakovskij, si sta dando una mossa e ha ripreso a indagare orizzonti meno artificiosi. Il nuovo corso del cinema non coltiva la pretesa di un’impossibile “oggettività”, anzi, esplicita o non nasconde il punto di vista dell’osservatore nel campo osservato. Questa tendenza ha determinato un cambiamento del clima culturale, sia nella scelta dei soggetti, nel linguaggio, nel modo di concepire il cinema. Dopo un lungo periodo di autoreferenzialità e di evasione dal mondo, è nata l’esigenza di raccontare piccoli frammenti di realtà, interpretandola, trasformandola e infine reinventandola. Ci si è lasciati alle spalle il cinema intimistico, ripiegato su se stesso, per narrare le piccole comunità, il lavoro, le fabbriche, i migranti. Abbandonando la società dello spettacolo e puntando l’obiettivo sulle periferie e sulle problematiche legate al quotidiano. Torna quindi in primo piano, nel cinema italiano, il realismo come modo di comprendere e interpretare la realtà. Dove ciascun autore mette in campo la propria sensibilità e il modo di concepire il mondo e la vita.
Il cinema del reale, sia nella sua forma documentaria sia in quella drammatica, si conferma un vero e proprio giacimento di cinema di qualità capace di scuotere il pubblico con la propria ricerca di verità e rielaborazione del presente. Si è pertanto pensato, a conclusione della ricerca, di coinvolgere lo sguardo di cinque autori con sensibilità, cultura, formazioni e con approcci differenti di interpretare e narrare il mondo.
Gli autori che ci accompagnano in questo percorso che stiamo delineando, alla scoperta del nuovo cinema italiano che racconta la società e le sue trasformazioni, provengono da culture e realtà regionali variegate. Attraversano il Paese da nord a sud e hanno esperienze e formazioni diverse. Michelangelo Frammartino, Claudio Giovannesi, Alina Marazzi, Peter Marcias e Costanza Quatriglio, sono gli autori che accompagneranno il pubblico per un mese per svolgere un racconto anticonvenzionale dell’Italia, coniugando autonomia di ricerca e di produzione, proprietà di linguaggio. Non dogmatici, che non devono dimostrare alcuna tesi preconcetta, ma che non sfuggono al difficile compito di raccontare il reale partendo da uno sguardo esplicitamente soggettivo, restituendo a storie e persone un contesto, spessore e verità. Quindici film che descrivono e rielaborano l’Italia di oggi proponendo storie che parlano di lavoro, di futuro, di cultura, di diritti, di giovani. In apertura di rassegna, la proiezione del documentario Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini, anche piccolo omaggio per i 40 anni dalla sua scomparsa.
A conclusione di rassegna una tavola rotonda in cui gli autori ed il pubblico, coordinati dalla curatrice Chiara Gelato e dal critico cinematografico Boris Sollazzo si confronteranno sulla loro personale visione di racconto filmico e reale.
Patrizia Masala
(presidente La macchina cinema)

