Comunicato del circolo Zero in condotta – Via Caffaro 10 – Roma
Nonostante sia Venerdì 13, e su questa data il cinema splatter ha prodotto vari film, noi non ci preoccupiamo e riprenderemo la nostra programmazione con questo lavoro degli allora esordienti Paolo Genovese e Luca Miniero. Ci sembrava interessante recuperare questa commedia che affronta la questione dei pregiudizi e del razzismo all’incontrario.
Il film ha vinto il David di Donatello per la migliore attrice protagonista a Marina Confalone, che ha iniziato la propria carriera teatrale recitando con Edoardo De Filippo; riceve poi la nomination per il Nastro d’Oro per il miglior produttore a Andrea Occhipinti, Gianluca Arcopinto e Amedeo Pagani; infine ha vinto il Globo d’Oro per la miglior Opera Prima ai registi e per la migliore attrice emergente Chiara Papa.
Incantesimo Napoletano
Trama e recensione
Gianni e Patrizia, due napoletani veraci, hanno una figlia, Assunta, che all’apparenza sembra essere una bambina come tutte le altre ma in realtà soffre di una grave handicap: la piccola infatti parla solo milanese. Il padre disperato cerca in ogni modo di curare la piccola ma nonostante tutti i suoi tentativi, mentre Assunta cresce, le cose non migliorano affatto. Incantesimo napoletano è una commedia brillante e divertente, che per molti aspetti potrebbe ricordare un’esilarante commedia teatrale. Paolo Genovese e Luca Miniero si sono inventati una situazione grottesca e assolutamente impossibile, condendola però con situazioni e personaggi assolutamente credibili ma divertenti. Il film è ricco di espressioni e termini dialettali, di luoghi comuni e di modi di dire, di tradizioni tipiche che finiscono con lo stravolgere completamente e in modo quasi surreale tutti i luoghi comuni su Napoli e i napoletani che ci vengono presentati. Così come sono molto divertenti tutti gli escamotage che il padre cerca di trovare per convincere la piccola a guarire: il professore di napoletano, il battesimo con l’acqua del Golfo, la “vacanza studio” a Torre del Greco dagli zii che parlano un dialetto talmente fitto che non si capiscono neanche tra di loro. La “disgrazia” è quindi raccontata in maniera comica con esagerazioni che non sono mai però troppo esagerate. Il film attrae da subito l’attenzione dello spettatore mentre solo alcuni passaggi sembrano un po’ forzati e lenti. Gli ambienti e i luoghi riflettono poi una città che non conosce tempo, una città in cui gli abitanti sono orgogliosi di essere napoletani sino all’esasperazione e di questa loro “napoletanità” ne fanno un vanto: ecco perché una bambina napoletana che parla milanese non può essere accettata. Già da questo film si può intravedere una sorta di tematica che ricorrerà poi in altri loro film, come Benvenuti al Sud, e cioè questa forma di razzismo al contrario: qui sono i meridionali a vedere di male tutto ciò che viene dal nord. Tutto il film è accompagnato da una colonna sonora che ricorda un po’ le sceneggiate che vedevano protagonista Mario Merola.
Ne approfittiamo per segnalarvi i lavori proposti per il mese di Gennaio
Venerdì 20: Alla ricerca di Vivian Maier – Stati Uniti – Documentario – Il fortunato acquisto di una scatola piena di negativi da parte del regista John Maloof ha segnato l’inizio della scoperta di una delle fotografe più importanti – e di certo la più misteriosa – del XX secolo: Vivian Maier (1 febbraio 1926/21 aprile 2009), di professione tata per le famiglie dell’alta borghesia di Chicago.
Venerdì 27: Vergine Giurata – Italia/Svizzera/Germania/Albania/Kosovo di Laura Bispuri – Hana è un’orfana albanese, vive da un montanaro sposato e con una figlia di nome Lila, coetanea di Hana. In quel contesto, la donna è costretta a seguire le rigide regole del Kanun, diritto civile parallelo attivo tra i montanari albanesi.
Venerdì 13 Gennaio 2017
Circolo del Cinema “Zero In Condotta”
Via Caffaro, 10
Apertura ore 20,30
Inizio proiezione: 21,00
Ingresso con tessera annuale FICC: 4 euro
Contributo richiesto ai soci per la serata: 3 euro

