I Pirati di Polanski sulla spiaggia di Bergeggi

Continua la manifestazione CINEMARE con la proiezione, giovedì 29 luglio, di “Pirati” e l’incontro con Giulio Giraud capitano di regata. Appuntamento alla spiaggia libera di Levante (vicino ai Bagni Maiorca). Il 5 agosto “La spiaggia” introdotto da T. Sanguineti.

 

I partecipanti riceveranno una scheda tecnico-critica sul film presentato.

TUTTE LE PROIEZIONI SARANNO AD INGRESSO GRATUITO –

PRESSO LA SPIAGGIA LIBERA DI LEVANTE -BERGEGGI (ACCANTO AI BAGNI MAIORCA).

PARCHEGGIO GRATUITO PRESSO PUNTA BERGEGGI, ADIACENTE AL PORTO COMMERCIALE.

IN CASO DI PIOGGIA LE PROIEZIONI E GLI INCONTRI SI SVOLGERANNO PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE – via De Mari, 28/D

Da un’idea di Alex Chiabra

Selezione e programma a cura di Giovanna Barreca in collaborazione con Silvio Grasselli, Elena Taddeo e Simone Bava

 

 

Giovedì 29 luglio 2010 – ore 21.30

Pirati

di Roman Polanski (Francia/Tunisia, 1986)

con Walter Matthau, Chris Campion, Charlotte Lewis

Ci sono l’alba e i tramonti color arancio, i viola dei cieli spagnoli e il mare che non è mai uguale a sé stesso perché è segno di strenue simmetrie formali, nel film della piena e solare maturità del regista apolide che gira di continuo le carte in tavola, con un sentimento del gioco, non metaforico, che coinvolge il suo e il nostro corpo in una gioconda estasi solare, battuta dai venti tiepidi del mar dei Carabi, ventilati da una molle brezza, ritmati da un colore che è invenzione di rossi, di gialli, di ocra e di neri.

Polanski riesce a farci respirare il vento che trascorre rapido e misterioso sulle onde e sulle sabbie.

In un film d’acqua e di cielo, una storia d’amore assai romantica, racchiusa tutta in un tenero bacio sotto il letto di un gottoso governatore.

Introduce il Capitano di Fregata Giulio Giraud della Capitaneria di Porto di Savona.

Giovedì 5 agosto 2010 – ore 21.30

La spiaggia

di Alberto Lattuada (Italia, 1954)

con Anna Gabriella Pisani, Martine Carol e Raf Vallone

Capace di rinnovarsi mettendosi a confronto con il cinema della propria epoca, cambiare rotta con l’evolversi dei tempi, in Lattuada la spiaggia è l’illusione che si possa esistere al di là della consuetudine alla quale ci si è abituati, è la speranza che oltre il comune imperturbabile ci sia una nuova stagione.

L’hotel Palace che fa da sfondo alla storia è il microcosmo tremendo in un cui si annidano i peggiori esemplari del ceto sociale che si mette alla berlina.

Per inventare il paesino di Pontorno, il regista ha assemblato tre città: Spotorno – di cui ha utilizzato l’hotel, il ristorante Siro e la spiaggia vera e propria con il relativo panorama dell’isola di Bergeggi, Finale – per la stazione, il palazzo del comune e alcune vie – e “Punta Crena” presso Varigotti.

A precedere il lungometraggio –alla presenza dell’autore – la proiezione di Garcìa di Enrico Bonino, cortometraggio girato sulle coste savonesi nel 2009 per raccontare, tra verità storica e poetica leggenda, gli ultimi giorni di vita di Federico Garcìa Lorca, un uomo costantemente in bilico tra i propri demoni interiori e la propria arte, ucciso dai falangisti nel 1936, per aver difeso la libertà di pensiero, in una Spagna sempre più condizionata dal regime franchista.

Giovedì 12 agosto –ore 21.30

Ponyo sulla scogliera

di Hayao Miyazaki (Giappone 2008)

animazione con doppiaggio di Agnese Marteddu e Ruggero Valli

L’ambientazione costiera e portuale in cui si svolge l’avventura della piccola pesciolina Ponyo, assomiglia moltissimo a quella ligure di cui Miyazaki, il più grande regista dell’arte animata, si è detto affascinato. Quando la sua matita poggia lievemente la punta, d’incanto i sogni prendono forma…e la profondità del suo spazio è la perfetta allegoria della profondità del tempo.

In Ponyo sulla costiera, Miyazaki riscopre definitivamente il suo cuore di meraviglioso paesologo: privilegia al massimo la percezione delle cose singole che non sono mai sole al mondo, contro le astrazioni degli esperti e le frasi fatte dell’attualità ambientalista, apocalittica, integralista.

Visto che in Ponyo è come se Miyazaki avesse posato nella mano di un bambino dei pastelli e il film ne diventasse il gioco, Daniela Carucci e Roberta Agostini –del gruppo teatrale Maniambulanti-all’interno di un laboratorio di costruzione, cercheranno di aiutare i bimbi presenti -con colori, oggetti e carta- a ricreare l’universo sottomarino della meravigliosa pesciolino-bambina. Inizio ore 20.30.

Giovedì 19 agosto 2010 – ore 21.30

Un mercoledì da leoni

di John Milius (Usa, 1978)

con Jan-Michael Vincent, William Katt e Gary Busey

È un momento iniziatico e uno struggente inno alla libertà, all’amicizia e alla gioventù quello vissuto nel 1962 da Matt, Jack e Leroy che già dalle prime immagini – l’alba e tre uomini sulla soglia di una porta dagli ornamenti arcaici – ci immerge in una dimensione epica. I surfisti californiani degli anni Sessanta non sono una tribù metropolitana come le altre ma “re di un regno particolare”, esponenti di un’aristocrazia del corpo e dello spirito.

A seguire:

I prigionieri dell’oceano

di Alfred Hitchcock (Usa, 1943)

con Walter Slezak e Heather Angel

Hitchcock mostra parecchie delle sue chiavi in questo lungometraggio ‘da camera’ girato su una scialuppa/zattera in mezzo all’Oceano Atlantico dove il mare diventa la prigione dentro cui fa mutare e deformare i corpi e i volti dei personaggi man mano che la situazione si fa insostenibile.

Il mare per il cinema di materia e non di elementi dell’autore inglese è solo il fondo liquido e incerto che contorna la situazione e la difficile convivenza tra un gruppo di superstiti di una nave passeggeri silurata da un U-boat nazista e il capitano del sottomarino nemico caduto a picco.

Giovedì 26 agosto 2010 – ore 21.30

Le grand bleu

di Luc Besson (Italia/Francia/Usa 1998)

con Jean Reno, Jean-Marc Barr e Rosanna Arquette

La storia di Enzo Molinari e Jacques Mayol, due uomini i cui destini sono stati uniti dalla comune passione per il diving. Dalla morte del padre, fino alla sfida nelle acque di Taormina, la vita di Mayol trascinerà gli spettatori nelle profondità marine, e negli abissi dell’amore per la natura. Regista dell’eccesso, il cineasta francese immerge i suoi personaggi nel blu profondo e li lascia galleggiare come zattere alla deriva alla ricerca del loro “io”. Una versione primitiva in un film sul mare, fatto da chi ama il mare, per esplorare gli abissi della psiche umana, attraverso le profondità marine.

Finezza estetica riservata al prologo, realizzato in un elegante bianco e nero virato al blu, che spara i bianchi di Grecia, e fa risaltare la distesa marina quale unica “etoile”.

Introdurrà il film Paolo Cappucciati, C.T. della squadra nazionale di pesca subacquea ed esperto di mare.

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