Anna Magnani, professione attrice…

L’edizione Femminile Plurale 2013 di Alphaville Cineclub è dedicata interamente alla grande attrice Anna Magnani nel quarantesimo anniversario della scomparsa. Dal 6 al 10 marzo 2013 in Via del Pigneto 283 – Roma.

ALPHAVILLE CINECLUB
Roma, Via del Pigneto, 283

Femminile Plurale presenta:

Anna Magnani,
professione attrice…



Dal 6 al 10 marzo 2013

 

L’edizione Femminile Plurale 2013 di Alphaville Cineclub è dedicata interamente alla grande attrice Anna Magnani nel quarantesimo anniversario della scomparsa!

Anna Magnani (Roma, 7 marzo 1908 – Roma, 26 settembre 1973) è l’attrice simbolo del neorealismo italiano, icona incontrastata del cinema del dopoguerra. Con la sua recitazione naturale, spontanea e nel contempo incisiva, ha dato alle pellicole in cui ha lavorato la veridicità della quale necessitavano.

Forte e tenace sullo schermo come nella vita, Anna Magnani ha sempre scelto con accuratezza i ruoli da interpretare, dando un volto a donne del popolo, donne che rappresentano l’Italia degli umili, che vivono i loro giorni a fatica, ma mai si lasciano sopraffare dagli eventi, anzi cercano con tutte le loro forze di dominarli.

Prendono così vita figure femminili indimenticabili, determinate, veraci, combattive, che difendono strenuamente i propri ideali e coloro che amano, spesso anche in modo troppo focoso e sanguigno; d’altronde l’attrice ha dato ai suoi personaggi molto del suo temperamento coriaceo.

‘Nannarella’ nasce a Roma il 7 marzo 1908 da Marina Magnani, una sarta originaria di Fano, nelle Marche, e da padre ignoto. Dopo la sua nascita la madre si trasferisce ad Alessandria d’Egitto (per questo molti erroneamente ritengono che l’attrice sia nata in questa città), dove sposa un ricco austriaco, mentre Anna viene allevata dalla nonna e dalle cinque zie.

Studia pianoforte e ,dopo la seconda liceo, parte per far visita alla mamma, ma rientra addolorata perchè cosciente di non avere nel cuore della donna un posto di rilievo. Decide di dare una scossa alla sua vita e si iscrive nel 1927 alla scuola di recitazione Eleonora Duse (che diverrà nel 1935 l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica) diretta da Silvio D’amico, scuola che frequenta assieme a Paolo Stoppa. Contemporaneamente canta nei cabaret e nei nightclub della capitale. Dal 1929 lavora a teatro, sono i tempi dell’avanspettacolo, con lo stesso Stoppa, Aldo Fabrizi e Totò. Nel 1934 si cimenta nella rivista, in una fortunata serie di spettacoli con quest’ultimo. Il suo battesimo cinematografico è del 1928 con una breve apparizione nel film di Augusto Genina “Scampolo”; tuttavia il suo vero debutto avviene nel 1934 con “La cieca di Sorrento” di Nunzio Malasomma.Pochi anni dopo ha l’opportunità di dimostrare il suo grande talento nel film di Vittorio De Sica “Teresa venerdì” del 1941, dove veste i panni di Loretta Pina, artista di varietà. Seguono diverse commedie fino al 1945 con Roma città aperta (ad Alphaville mercoledì 6 marzo) di Roberto Rossellini, pietra miliare del cinema neorealista, dove, assieme allo straordinario Aldo Fabrizi, dà voce all’Italia che non si arrende e che non china la testa. La celebre sequenza girata al Pigneto in Via Montecuccoli è considerata uno delle più alte ed intense espressioni del cinema mondiale: Anna è Sora Pina, moglie sconvolta che insegue disperatamente il camion dove i tedeschi hanno fatto salire il compagno di una vita e poi si accascia a terra vinta dai mitra nazisti.

L’attrice sale alla ribalta internazionale e conquista il Nastro d’Argento. Nel 1948 lavora per l’ultima volta con Rossellini, con il quale ha avuto una intensa e tormentata storia d’amore, nell’episodio Una voce umana (venerdì 8 alle h.21,00 ad Alphaville) dal film “L’amore”. Il lungo monologo telefonico di una donna abbandonata dal proprio compagno le regala il terzo Nastro d’Argento. Nel 1951 quarto meritatissimo Nastro d’Argento per Bellissima (giovedì 7 marzo) di Luchino Visconti, dove veste i panni di una donna piena di frustrazioni e rimpianti che cerca un riscatto tentando con ogni mezzo di far intraprendere alla figlia un’improbabile carriera d’attrice,ma rischiando cosi di rovinare per sempre l’intera famiglia. Nel 1953 si distingue per la sua interpretazione ne La carrozza d’oro (venerdì 8 in seconda serata), tratto dal racconto di Prosper Merimeé e diretto da Jean Renoir, in cui dà voce e corpo a Camilla, primadonna corteggiata da vicerè, toreri e begli uomini italiani! Nello stesso anno la nostra attrice realizza il terzo episodio del film collettivo Siamo donne (domenica 10 marzo alle h.21.00), diretto da Luchino Visconti. Nel 1956 riceve dalle mani del grande Jerry Lewis, prima interprete italiana ad ottenere questo riconoscimento, l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista per la pellicola tratta da un romanzo di Tennessee Williams La rosa tatuata (sabato 9), di Daniel Mann (1955), dove recita a fianco di Burt Lancaster. Sempre per questo ruolo sarà premiata con un Bafta come attrice internazionale dell’anno e con il Golden Globe come Migliore Attrice in un film drammatico.

Con “Nella città l’inferno” di Renato Castellani, del 1958, pellicola ambientata in un carcere, dove recita a fianco della cara amica Giulietta Masina, vince nuovamente il David di Donatello. Nel 1962 lavora con Pier Paolo Pasolini in “Mamma Roma”, grande successo di pubblico e critica, nonostante nè il regista nè l’attrice si ritengono soddisfatti della loro collaborazione. L’attrice negli ultimi anni si cimenta nuovamente in teatro ed effettua delle fortunate performance per il piccolo schermo. Nel 1971 gira, per la regia di Alfredo Giannetti, La sciantosa (domenica 10 marzo alle h.21,45), in cui si distingue per la sua commovente intrepretazione di una diva non più giovane del Café-chantant impegnata a cantare per i soldati della Grande Guerra. Nel 1972 appare per l’ultima volta sul grande schermo in un cameo concesso con affetto a Federico Fellini per il suo “Roma”, dove interpreta se stessa. Si spegne nella Capitale il ventisei settembre del 1973, a sessantacinque anni, nella clinica Mater Dei, sconfitta da un tumore al pancreas, affettuosamente accudita dal figlio Luca e da Roberto Rossellini, i due grandi amori della sua vita.

La nostra Anna, che vanta una stella nella Walk of Fame di Los Angeles, ha lasciato un segno indelebile sia artisticamente che umanamente. I suoi travagli, la sua passionalità, la sua voglia di vivere hanno donato un’anima ad ogni suo personaggio e quasi sempre le hanno dato la possibilità di mostrare la redenzione di un intero popolo.

Per lei sono state scritte canzoni, poesie, celebrate mostre (nel 2002 persino il MoMA di New York le ha voluto rendere omaggio dedicandole una retrospettiva), che assieme alle interpretazioni che ci ha lasciato contribuiscono a tenere vivo il suo ricordo.

Riposa nel piccolo cimitero di San Felice Circeo, vicino alla sua villa, dove adorava trascorrere il tempo libero.

Font Maria Grazia Bosu

Le serate monografiche saranno introdotte da letture dedicate a Nannarella

Introduzione e commento di Rosario Tronnolone,

redattore della rubrica Effetto Cinema a Radio Vaticana


Viva il Cinema!

A cura di Patrizia Salvatori

Con il contributo di Marina Pavido

In allegato il programma dettagliato

Alphaville Cineclub


Info: cineclubalphaville.it
alphaville2001@libero.it

Torna in alto