Circolo Laboratorio 28
martedì 5 dicembre | ore 20.45
NINNA NANNA PRIGIONIERA
di Rossella Schillaci
(Italia 2016, 86′)
IL FILM
Jasmina è una giovane donna di 24 anni, orgogliosa e sicura di sè. E’ in carcere in custodia cautelare e con lei vivono anche i suoi figli più piccoli: Lolita, di due anni e Diego, di pochi mesi, mentre il figlio più grande vive con la nonna. Il film accompagna da vicino il quotidiano di questa piccola famiglia, mentre i mesi passano, durante momenti di speranza e attesa. I piccoli gesti di tutti i giorni, il bagnetto, il pranzo, le passeggiate lungo i corridoi del carcere rivelano il dramma con cui ogni madre si troverebbe a confrontarsi in una situazione simile, la scelta tra crescere i propri figli, avendoli accanto, ma in prigione, o lasciarli liberi senza di lei, per un tempo della durata indeterminata. Un ritratto intimo e partecipe su maternità, responsabilità, e scelte.
Ninna nanna prigioniera non è un documentario sul carcere né un film di denuncia, ma l’osservazione (partecipata) del dramma di una mamma. Schillaci racconta:
Quando mio figlio aveva pochi mesi ho partecipato ad un corso di massaggio infantile in un asilo nido [in cui] erano “ospitati” bambini figli di madri detenute […]. Mi sono chiesta, da madre: come può essere vissuta la maternità per quelle donne rinchiuse? Ma al contempo, come possono dei bambini così piccoli crescere senza la loro madre? Chi può veramente decidere cos’è meglio per loro?
Questi interrogativi che attraversano tutto il film rimarranno senza risposta, lasciando agli spettatori la possibilità di elaborare una propria opinione.
l’incontro è organizzato all’interno della rassegna
DENTRO
Rassegna cinematografica sulle carceri, i muri,
la vita nonostante
che proseguirà densissima fino al 19 dicembre
In un famosissimo dipinto del pittore fiammingo Vincent Van Gogh, “La ronda nel cortile della prigione”, alcuni detenuti godono della loro ora d’aria camminando in cerchio, al centro del cortile, sorvegliati dagli agenti. In questo celebre dipinto, utilizzato spesso come icona della vita da carcerato, è rappresentata non solo la condizione del moderno detenuto, ospitato all’interno delle grandi prigioni a panopticon, ma la condizione stessa del cittadino contemporaneo, apparentemente libero, costretto, invece, ad una libertà ristretta dall’ordine costituito, una prigione dalle pareti morbide (ma non sempre), a cui non rimane che passeggiare all’interno del recinto sociale in cui si trova per censo e legami familiari.
E’ qui in galera che l’ordine ti si rivela «per quello che è: violenza quotidiana che ti si abitua ad accettare come ordine»
(Lettera dal carcere di Torino, autunno 1969)
La rassegna, partendo dall’istituzione per eccellenza del carcere e allargando materialmente e metaforicamente il suo orizzonte nonché articolandone alcune sue facce, si propone come percorso simbolo dell’attività di costruzione di muri, reticolati, prigioni, ghetti, angustie diverse, a sostegno di immobilità rassicuranti.
A ogni proiezione seguirà la discussione
L’ingresso a tutte le iniziative è libero con tessera annuale 2017 del Circolo del Cinema FICC Laboratorio Ventotto. La tessera ha un costo di 10 euro per chi volesse sostenere il Circolo; 5 euro quota ordinaria; 2,50 euro per studenti e studentesse, precari/e, disoccupati/e, giovani sotto i 30 anni.
Per informazioni:
www.laboratorio28.it – laboratorioventotto@gmail.com

