Ho appreso con ritardo della scomparsa di Edoardo Kanzian, un caro compagno, un irriducibile operatore culturale fondatore del circolo Charlie Chaplin di Trieste.
Kanzian è stato un dirigente della Ficc, ma anche molto altro. E’ stato scrittore, un poeta sensibile, un intellettuale a tutto tondo che ha animato con innumerevoli iniziative culturali per decenni la vita delle comunita’ triestine e istriane. Ha coerentemente perseguito per tutta la vita una idea generosa e solidale dell’impegno culturale come processo indispensabile per l’autoaffermazione e la crescita delle classi più deboli.
Ho avuto occasione di incontrarlo a Trieste alcuni anni fa, in occasione di un’assemblea del centro regionale friulano. Direttamente ho avuto modo di apprezzarne il rigore e l’attaccamento alla storia e ai valori che la Ficc incarna e sviluppa. In un recente scambio epistolario, quando avvertiva che la malattia procedeva oramai in modo inesorabile, mi ha espresso tutta la sua preoccupazione per un impegno insufficiente della nostra Federazione, rispetto ai tanti progetti che potevano essere invece realizzati in difesa dei diritti del nuovo pubblico. Ci ha incoraggiato, lui, a continuare le nostre battaglie per far affermare un cinema di qualità, per uno sviluppo della cultura per tutti e per un impegno alla formazione di un nuovo pubblico.
È stata esemplare per la Ficc la figura di Edoardo Kanzian, ai familiari l’abbraccio più affettuoso di tutti noi.
Marco Asunis
(Presidente FICC)

