Il 24 e 25 aprile, al Cineclub Alphaville in Via del Pigneto 283 – Roma, consueto incontro annuale con la Storia del nostro Paese attraverso pellicole di grandi maestri del cinema italiano. A seguire, dal 26 al 28, il poeta punk del cinema francese Leo Carax.
APHAVILLE CINECLUB
Roma, Via del Pigneto, 283
La Resistenza di Alphaville
24 e 25 aprile 2013 dalle ore 21,00
e poi
Leos Carax
Il poeta punk del cinema francese contemporaneo
dal 26 al 28 aprile 2013
La Resistenza di Alphaville
Appunti di Resistenza d’autore ad Alphaville Cineclub per il consueto incontro annuale con la Storia del nostro Paese attraverso pellicole di grandi maestri del cinema italiano …
Mercoledì 24 aprile prossimo dalle ore 21.00 , nella consueta sede di Via del Pigneto 283, Alphaville propone la visione di
Sotto il sole di Roma (1948) di Renato Castellani
autore che si inserisce nel corso neorealista con una ‘commedia drammatica’di ritmo fluente e vivacità solo in superficie spensierata, ma che nasconde in realtà tra le pieghe una profonda amarezza velata di disincanto, entrando a buon diritto nel filone che la critica del tempo apostrofò, non senza spregio altezzoso, neorealismo rosa. Alle ore 23.00, per cinephile padroni della notte, sarà possibile assistere alla proiezione del
documentario di Adriano Aprà Rossellini (1993),
ritratto completo del regista e dell’uomo in un film di montaggio in cui frammenti di pellicole, riprese sul set, momenti privati, interviste compongono un mosaico affascinante in cui si mescolano passato e presente, stili di cinema e modi di essere.
Giovedì 25 aprile, sempre alle 21.00, la serata si aprirà con la presentazione del nuovo progetto firmato Alphaville Cineclub
Neorè – Casa del Neorealismo
a cura di Patrizia Salvatori e con il Patrocinio del Comune di Roma Municipio 5 (ex 6), luogo di costruzione fisica e non solo in cui il neo e post realismo, fari della storia del cinema e della cultura del nostro Paese nel mondo, troveranno alloggio e saranno dunque alla portata di chiunque voglia ri-partire dalla memoria!
Subito dopo, lettura aperta di brani scelti da
I sette fratelli Cervi di Alcide Cervi,
“… un piccolo capolavoro di dolcezza, di fierezza e di forza. Una testimonianza della perennità dei valori della Resistenza , fondamento del nostro consorzio civile, nata dal sacrificio di migliaia di Partigiani come Alcide Cervi ed i suoi sette figli”.
A seguire, proiezione di Germania, anno zero (1948), capolavoro di Roberto Rossellini e sua opera di transizione tra il neorealismo sociale e l’analisi dei drammi esistenziali dell’individuo. La passeggiata del piccolo protagonista attraverso una Berlino devastata ed ostile è tra le più alte pagine della Storia del Cinema di tutti i tempi. Carlo Lizzani collaboratore alla sceneggiatura, premio al Festival di Locarno di quell’anno.
Rosso doc per tutti!
A cura e con Patrizia Salvatori
Leos Carax
Leos Carax, poeta punk del cinema francese contemporaneo , in una breve ma densa selezione monografica in programma dal 26 al 28 aprile 2013 ad Alphaville Cineclub in Via del Pigneto 283! Ex enfant prodige del cinema d’oltralpe Leos Carax , appena ventiquattrenne, debutta a Cannes nel 1984 con Boy Meets Girl , opera in bianco e nero che gli vale un autentico trionfo di critica grazie allo sguardo del tutto personale con cui scrive e gira la storia vagamente delirante, acida ed intrisa di riferimenti cinefili di una ragazza ed un ragazzo che vagabondano nella notte parigina. Dopo essersi cimentato anche nella critica cinematografica scrive il suo secondo film, Rosso sangue (1986), e lo gira, questa volta a colori, con lo stesso interprete del primo, P. Leval, e con J. Binoche, esaltando ancor più i riferimenti cinefili (Chaplin, Cocteau, Welles, Godard), accentuando la tragica marginalità del suo personaggio ed affinando ulteriormente una visualità inconsueta (ed a volte anche esasperata), specie nella esplorazione dei colori e degli oggetti. Con il terzo film, Gli amanti del Pont-Neuf (1991), inciampa in una sorta di titanismo scenografico (ricostruendo sul set il Pont-Neuf parigino) che porta al fallimento la produzione e che blocca per lungo tempo le riprese (terminate poi con un contributo dello Stato). La storia di Leval,sempre lui, giovane clochard al limite della devianza, e della Binoche, pittrice quasi cieca, presi da un amore più tenero che maledetto, rivela ancora una volta il talento visionario e surreale del regista, eccessivo e sovreccitato quanto si vuole, ma senz’altro altissimo … il sorprendente montaggio, ma soprattutto la visita notturna al Louvre resteranno nella Storia del Cinema ! Anche il successivo Pola X (1999) sembra trovare nella deriva l’unica strada percorribile, deviando nel nichilismo della marginalità e della frustrazione creativa. Non si sa se ridere o piangere: in questa compresenza assoluta di comico e tragico si ritrova incarnata la grande modalità tragica moderna.
‘Esiste nel cinema di Carax una terra di mezzo, terra contesa e talvolta terra di nessuno, che si situa tra la riflessione filosofica e l’empirismo del corpo: terrain vague, Pola X di inevitabile vaghezza, sequenze hard, moralizzate dal livore delle carni dei protagonisti. Lunghe pause, a volte lunghissime, tra un film e l’altro, e sulla scia del pensiero bressoniano, attori utilizzati al cinema come su un palco, ‘fuori di sé’ e della propria immagine dunque vuota. Per il regista e attore, anche se la fisicità di un corpo al cinema è mediata dalla sua immagine, questo corpo è comunque rappresentazione di un volume in movimento che (re)agisce conservando la sua carica emotiva come nel volo kubrickiano di 2001: Odissea nello spazio. “Credi che esista l’amore che va veloce? Che va veloce ma che dura per sempre?” (Rosso sangue). La cometa Halley s’avvicina alla Terra e provoca calure straordinarie e nevicate. E intanto il paradosso è compiuto: incandescente e folgorante il cinema di Leos Carax è un grido che salva dalla malinconia, dalla disperazione e dall’abbrutimento. È una dolce alchimia, tra Murnau e i Clash, tra la forza magica del cinema e la rabbia potente della modernità. Leos Carax è l’ultimo poeta punk del cinema francese. ‘ Font Sentieri selvaggi, Magazine 2
Introduzione e commento alla rassegna a cura di Patrizia Salvatori
In allegato i programmi delle rassegne
Un saluto cinefilo a tutti e buon cinema!!!
Alphaville Cineclub
Info: cineclubalphaville.it
alphaville2001@libero.it

