INCENDIO ALLA CINETECA NAZIONALE DEL BRASILE

Il sostegno alla Cinemateca Brasileira di Sao Paulo dell’Institut Lumière di Lione
La scorsa notte, 2000 film sono stati distrutti in un incendio a San Paolo. L’Istituto Lumière invia tutto il suo sostegno al popolo della Cineteca Brasiliana che affronta questa tragedia, un nuovo simbolo della terribile governance culturale in Brasile. Giovedì, 29 luglio, un magazzino dell’Istituto Nazionale di Cinema del Brasile a San Paolo è stato devastato dalle fiamme, distruggendo quasi 2.000 copie rare e restaurate di film conservati in una delle più grandi collezioni del Sud America. I vigili del fuoco hanno lottato per due ore contro un incendio acuito dalle pellicole di acetato estremamente infiammabili. Distrutte anche due sale di proiezione e un’altra contenente gli archivi. La sede dell’istituto, fondato nel 1940, si trova in un’altra parte della città. Sfortunatamente, questo tragico evento non è il primo a verificarsi. È un altro disastro subito dalla Cineteca brasiliana da diversi anni, dopo una serie di quattro incendi precedenti e un’alluvione. Ma il problema più grande di tutti sono senza dubbio le condizioni imposte dall’attuale governo brasiliano. I pubblici ministeri di San Paolo hanno avvertito di aver già intentato una causa contro il governo federale per “abbandonare” l’istituzione nel luglio 2020, denunciando la mancanza di risorse e di gestione a causa di un problema legale. L’istituto nazionale del cinema ha dovuto cessare le sue attività il mese successivo, costringendo 41 dipendenti a dimettersi. Già un Manifesto della Cinemateca, pubblicato nell’aprile 2020, accennava al pericolo di incendio del magazzino. Per diversi mesi, i registi Walter Salles, Carlos Diegues e molti altri professionisti ci hanno avvertito dell’urgenza della situazione. Anche Kléber Mendonça Filho (Aquarius, Bacurau), membro della giuria del Festival di Cannes 2021, ha denunciato la politica guidata dal presidente Jair Bolsonaro: “Quello che abbiamo oggi in Brasile è un sabotaggio del sistema di supporto culturale. Questo sostegno alla cultura fa parte della Costituzione brasiliana. È iniziato dopo il golpe contro Dilma Rousseff e con l’elezione di questo presidente le cose si sono fatte ancora più aggressive. Della chiusura della Cinemateca non so nemmeno come dirlo. È come se il Brasile non avesse più accesso al suo album di famiglia. La Cinemateca non è solo un magazzino, è un luogo vivo della memoria del Paese».
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