IL BELPAESE – Appunti di commedia all’italiana

Alphaville Cineclub propone, dall’8 al 12 giugno nella sua sede di Via del Pigneto 283 dalle ore 21.00, una carrellata veloce di grandi autori di questo genere cinematografico sorto in Italia nella seconda metà degli anni cinquanta.

ALPHAVILLE CINECLUB
Roma, Via del Pigneto, 283


Il Bel Paese

Appunti di commedia all’italiana

8/12 giugno 2011

Alphaville Cineclub propone, dall’8 al 12 giugno prossimi nella sua sede di Via del Pigneto 283 dalle ore 21.00, la rassegna cinematografica ll Belpaese, brevi appunti di commedia all’italiana , carrellata veloce di grandi autori di questo genere cinematografico sorto in Italia nella seconda metà degli anni cinquanta e sviluppatosi poi nei successivi anni sessanta e settanta. L’espressione fu coniata parafrasando il titolo di uno dei più grandi successi dei primi anni di questo filone, il film Divorzio all’italiana del regista Pietro Germi, e sta ad indicare un felice periodo cinematografico in cui in Italia venivano prodotte principalmente commedie brillanti con contenuti comuni come la satira di costume e l’ambientazione borghese, spesso caratterizzate da una sostanziale amarezza di fondo a stemperarne i contenuti comici.

La commedia all’italiana, creazione di Cinecittà e dunque molto spesso ambientata a Roma (ma Milano è senz’altro la sua seconda patria ), si discosta nettamente dalla commedia leggera e disimpegnata e dal neorealismo rosa in voga fino a tutti gli anni cinquanta poiché si basa su una scrittura più schiettamente aderente alla realtà; pertanto, accanto alle situazioni comiche ed agli intrecci tipici della commedia tradizionale affianca sempre, con ironia, una pungente e talvolta amara satira di costume che riflette l’evoluzione della società italiana di quegli anni , caratterizzati dal boom economico, cui faranno seguito quelli delle conquiste sociali, in cui ebbe luogo un mutamento radicale della mentalità e anche del costume sessuale degli italiani, la nascita di un nuovo rapporto con il potere e con la fede, la ricerca di nuove forme di emancipazione economica e sociale nel mondo del lavoro, della famiglia e del matrimonio. La commedia all’italiana arriverà persino a toccare, nel corso degli anni settanta, tematiche di attualità sociale più complesse, con opere dal sottofondo tendenzialmente drammatico, basti pensare al borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli.

Il successo dei film appartenenti al genere è senz’altro legato sia alla presenza di un’intera generazione di grandi interpreti che seppero incarnare magistralmente i vizi e le virtù, i tentativi di emancipazione ma anche gli involgarimenti degli italiani dell’epoca, sia all’attento lavoro di registi, soggettisti e sceneggiatori(da Age e Scarpelli a Vincenzoni a Steno) che inventarono un vero e proprio ‘corso’, dalle connotazioni essenzialmente nuove, riuscendo a reperire prezioso materiale per le proprie creazioni cinematografiche fra le pieghe di una società in rapida evoluzione e dalle molte contraddizioni.

Il genere, insieme al neorealismo, è stato l’unico a poter essere esportato con successo ed essere apprezzato anche all’estero, nonostante il fatto che le situazioni e i contesti rappresentati fossero talvolta così tipicamente "italiani" da non essere sempre pienamente percepiti dal pubblico straniero. In alcuni casi, per i particolari temi trattati, anche di rilevante attualità sociale, alcune commedie all’italiana hanno non solo suscitato all’epoca grande scalpore, ma persino contribuito ad animare il dibattito sulle tematiche proposte.

Il progressivo inasprimento dello scontro sociale e politico in Italia negli anni settanta, con l’irruzione del terrorismo, della crisi economica e di un diffuso senso di insicurezza, ha finito per spegnere quella spinta al sorriso ironico che era stata la caratteristica dominante della Commedia all’italiana negli anni migliori, sostituita poco alla volta da una visione sempre più cruda e drammatica della realtà.

La breve selezione di Alphaville inizia dunque mercoledì 8 giugno con Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli, qui alle prese con i ritmi svelti della commedia farsesca tratta dal testo sempre attuale Le cocu magnifique di F.Crommelynck, al cui successo di critica e pubblico contribuirono le ottime interpretazioni di Ugo Tognazzi, Gian Maria Volontè, Bernard Blier; giovedì 9 giugno si prosegue con Il merlo maschio, pimpante ed aguzza commedia di Pasquale Festa Campanile che è pure un apologo sul tema dell’identità con un Buzzanca in forma smagliante ed una Antonelli all’apice della sensualità, tanto da far dire al critico del quotidiano La Stampa, sempre molto contenuto, ‘… attrice da tenere sott’occhio e, possibilmente, sottomano’! Venerdì10 la commedia si sdoppia in due appuntamenti; alle 21.00 Il vedovo, divertentissima prova grottesca firmata Dino Risi, tagliata su misura per ‘l’antipatica’ Franca Valeri qui tète a tète con il tiranneggiato Alberto Sordi, alle 23.00 Lo scopone scientifico di Luigi Comencini, vetta assoluta della commedia italiana su sceneggiatura di Rodolfo Sonego, storia amara sulla dialettica denaro/potere –ricco/povero magistralmente interpretata da attori in stato di grazia, Bette Davis in primis. Anche sabato 11 gli appuntamenti raddoppiano; alle 21.00 è tempo di Luciano Salce , prolifico autore di commedie spesso di costume, qui alle prese con La voglia matta dell’industrialotto di mezz’età Ugo Tognazzi, davvero bravissimo, per la splendida Catherine Spaak , voglia che si trasforma in confronto tra due generazioni negli anni del boom economico presessantottino … Alle 23.00 sarà possibile rivedere Signore e signori, opera satirica complessa e completa di Pietro Germi che, abbandonato l’ambiente siciliano dei suoi film precedenti,ci racconta tre storie di corna in una cattolicissima cittadina veneta con la sceneggiatura di Vincenzoni, Flaiano, Age e Scarpelli … Palma d’oro a Cannes nel 1965. Ultimo titolo in rassegna domenica 12 giugno con la proiezione di Romanzo popolare, esempio di commedia ironico/malinconica firmata Mario Monicelli in cui i temi affrontati, dall’emancipazione femminile all’omologazione dei comportamenti proletari al rapporto Nord/Sud, sono resi al massimo dalla eccellente bravura degli attori, primo tra tutti Ugo Tognazzi, già rigenerato dai film di Marco Ferreri.

Le proiezioni saranno precedute dalla visione di episodi tratti da I mostri di Dino Risi

In allegato il programma dettagliato


Vi aspettiamo!!!!!
Alphaville Cineclub


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